Civilization: total war!
- Giorgio giorgi
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volevo aprire una discussione in merito alle dinamiche della guerra in civ V (spero che il titolo del topic non sia di cattivo gusto ).
Qualche tempo fa feci una domanda a proposito della sostenibilità di una guerra lampo, e mi fu risposto che era fattibile.
Ora sto provando a fare qualche partita guerreggiera, ma non ci salto fuori! La felicità crolla dopo la seconda città conquistata: ho provato a cambiare la politica sociale iniziale, ma è stato tutto inutile.
In effetti, se ogni città conquistata porta su di 6 o più punti lì'infelicità si può dire che sarebbe come produrre coloni in serie: la prima volta resti a galla con le risorse di lusso, la seconda con le strutture, la terza magari riesci a saltarci fuori fra risore donate dalle città stato ed altri bonus marginali (esplorazioni etc.); il punto è che quando parto con una guerra le città da conquistare non sono una o due, ma ben di più^^
Ho anche dato un'occhiata alla eventuale distruzione delle città, ma pure quello tira giù la felicità dell'impero :/
Questo senza contare il vertiginoso aumento dei punti necessari per l'avanzamento tecnologico e culturale: fin quando la città resta uno stato fantoccio non sei in grado di controllare cosa produce, e quindi di ammortizzare almeno questo aspetto (che pure, almeno dal punto di vista delle tech, può essere anche conveniente).
Esiste poi il problema dei dindi: civiltà in guerra non forniscono commercio, saccheggiano le rotte commerciali, eventualmente danneggiano pure le caselle in cui hai i miglioramenti sulle risorse di lusso e così via. Ci sono poi le unità da mantenere, e infine il palazzo di giustizia costa pure 4 oro per turno di mantenimento: figuriamoci!
L'unica partita "violenta" che sono riuscito a sostenere è stata con Bismarck: la produzione poteva essere indirizzata verso strutture necessarie al mantenimento e alla crescita dell'impero mentre gli accampamenti barbari fornivano unità. Eliminando il costo delle unità in guarnigione (ho aperto Tradizionalismo come di consueto prima di partire con Onore e questo mi ha fornito l'accesso alla PS in questione) e grazie al tratto di Bismarck il mantenimento dell'esercito era sostenibile. E' stato inoltre possibile rushare almeno un paio di civiltà prima che si espandessero; per farla breve la partita risultava sostenibile, ma con altre civ (per quanto da un punto di vista militare e a volte anche strutturale risultino più forti) davvero non mi raccapezzo.
Vorrei specificare che quando entro in guerra con un'altra civiltà tendo sempre a farla sparire dal gioco, non mi piace lasciare le cose a metà!
Capisco che questo sia uno dei problemi maggiori, ma se possibile gradirei suggerimenti per sostenere una guerra totale, non solo una partita finalizzata al conseguimento della vittoria militare.
Specifiche della partita: Difficoltà RE, velocità MARATONA, mappa CONTINENTALE (non solo continenti )
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- Simone De Gennaro
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Vorrei specificare che quando entro in guerra con un'altra civiltà tendo sempre a farla sparire dal gioco, non mi piace lasciare le cose a metà!
Capisco che questo sia uno dei problemi maggiori, ma se possibile gradirei suggerimenti per sostenere una guerra totale, non solo una partita finalizzata al conseguimento della vittoria militare.
Questo è un bel problema.
Hai delle penalità grosse per lo sterminio.
Prima di conquistare le città avversarie controlla la penalità "diplomatica" ponendo il mouse sopra la città obiettivo.
Considera le relazioni con le altre civiltà: se punti una civiltà che è in buone relazioni con le altre rischi di compromettere le tue di relazioni e privarti di scambi di beni di lusso con un immediato impatto sulla tua felicità globale.
Io mi limiterei alla conquista della capitale (e delle città vicine al tuo territorio) in modo da soddisfare comunque il requisito per la vittoria finale.
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- Giorgio giorgi
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Per la conquista della capitale boh, basare un'intera partita sull'impianto militare solo per conquistare qualche capitale mi fa scendere un pò la catena :/
L'ideologia Ordine sembra notevole da quel punto di vista (felicità a palla e alcuni bonus come il palazzo di giustizia omaggio nelle città conquistate) solo che a quel punto la partita è già impostata su altre caratteristiche...magari giusto qualche città per sfizio
Per curiosità, quanto vi dura una partita "militare"? O meglio, per utilizzare un sistema di riferimento comune, quali tecnologie arrivate a possedere?
Sopra non ho specificato che gioco in mappa Normale, quindi 8 civiltà (le CS variano a seconda del match)
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- Simone De Gennaro
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Poi punto forte su Chimica perché i cannoni sono fondamentali per conquistare le città in epoca industriale.
Infine il must è la scoperta del Volo per bombardare le città nemiche.
Oltre di solito non vado, l'atomica non la uso quasi mai.
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... la cosa per me non ha alcun senso perchè:
- L'opportunità di "coprire" risorse di lusso ed eventuali risorse strategiche si riduce.
- Le mie città (sempre molto popolose) ad un certo punto... sono costrette a "litigarsi" le caselle ed in alcune occasioni i cittadini si ritrovano a "lavorare" esagoni "inutili" (di mare senza risorse, per esempio... ovvero max 2 cibo).
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- Stefano Bellini
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L'IA fonda le città troppo vicine una all'altra. Di solito rado anche io al suolo tutto (se potessi anche le capitali, a volte) a meno che non siano ESATTAMENTE dove le fonderei io. Chiamatemi nostalgico, ma a me piace un bel territorio tutto del mio colore, ininterrotto con le città che non si danno fastidio una con l'altra.
Camus, occhio a dare il diritto di passaggio. L'IA non si fa problemi a colpire alla schiena e 9/10 lo vogliono o per mappare il tuo territorio o per diffondere la loro religione eretica nei tuoi confini. E siccome non c'è un'azione diplomatica di diffida in questi ultimi riguardi, o tappezzi le città di confine di Inquisitori o ti lanci in una guerra santa ogni due per tre.
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- Valerio Mocata
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Personalmente tendo a distanziare le città ma non troppo,direi che 4 esagoni di espansione per ognuna sono sufficienti (tanto se ne sfruttano realmente 3, gli altri sono per eventuali risorse) anche per limitare i costi di strade e ferrovie.
Piuttosto ho notato una cosa interessante: in un contesto di partita "tutti amici", in cui fino al 1850 circa non c'è stata una guerra che fosse una, la differenza l'han fatta gli scambi commerciali: ho direzionato tutte le mie rotte commerciali verso la capitale del piccolo impero della Corea, guadagnando oltre 25 oro a rotta. Risultato, dalla schermata diplomazia l'unica civ che guadagnava (oltre me) era la Corea, mentre le altre, anche superiori a me in quanto a territorio e inizialmente confrontabili come sviluppo scientifico, hanno progressivamente perso terreno, probabilmente a causa della mancanza di fondi mentre io potevo permettermi acquisti di ogni genere e facevo così evolvere le mie città. Una buona produzione di fede mi ha permesso l'acquisto di svariati GP, e l'amicizia di molte CS (aiutate dalle donazioni che elargivo senza scrupolo) mi ha fatto rushare ricerca e PS. In pratica ho vinto la partita quasi senza sparare un colpo, anche perché la fitta rete diplomatica impediva ad una singola civ di attaccarmi senza venire colpita da un contraccolpo diplomatico. Ciliegina sulla torta e mossa per stare tranquillo, dopo il Manhattan costruisco un paio di bombe atomiche quindi faccio approvare la non-proliferazione nucleare (le altre civ sono automaticamente passate da amichevoli a timorose).
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Sono d'accordo con Peter__Pan.
L'IA fonda le città troppo vicine una all'altra. Di solito rado anche io al suolo tutto (se potessi anche le capitali, a volte) a meno che non siano ESATTAMENTE dove le fonderei io. Chiamatemi nostalgico, ma a me piace un bel territorio tutto del mio colore, ininterrotto con le città che non si danno fastidio una con l'altra.
Camus, occhio a dare il diritto di passaggio. L'IA non si fa problemi a colpire alla schiena e 9/10 lo vogliono o per mappare il tuo territorio o per diffondere la loro religione eretica nei tuoi confini. E siccome non c'è un'azione diplomatica di diffida in questi ultimi riguardi, o tappezzi le città di confine di Inquisitori o ti lanci in una guerra santa ogni due per tre.
Si purtroppo l'ho sperimentato sulla pelle e non mi piace! Cioè tutto è successo nell'arco di 3 turni...davvero poco reale. Per quanto riguarda la religione, sto lasciando entrare profeti portoghesi e non gli sto dando tanta importanza....sbaglio?
Ero convinto che una politica aggressiva all'inizio fosse facile, per adesso ho preso solo schiaffi! vediamo come si evolve, ma se non si innesca una guerra mondiale con corpose conquiste di capitali forse riesco in un colpo di coda finale...
Interessante quello che avete detto sulle città conquistate, ma in una logica di dominazione non è meglio avere più "fornaci" per produrre più unità possibili? cosa non fattibile con i fantocci.
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- Valerio Mocata
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- Giorgio giorgi
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Con impostazione mi riferisco allo sviluppo della civiltà, indipendentemente dal tipo di vittoria che si vuole ottenere: per esempio, poco fa ho fatto una partita con Guglielmo d'Orange, puntando alla vittoria diplomatica (--> mecenatismo + città proibità come must). Sul mio continente eravamo in due; ad un certo punto il tizio mi attacca, io distruggo le sue unità, annetto la sua capitale e rado al suolo le altre due città. A quel punto diplomaticamente mi odiavano tutti, ma restando tranquillo non mi hanno attaccato.
Verso metà partita hanno iniziato a fondare città nel mio continente, e dopo poco l'ostilità repressa è esplosa in una guerra totale: io contro il mondo xD
Fortunatamente ero abbastanza solido da sostenere gli assalti e contrattaccare (un'impostazione "mecenatica" con due/tre città stato militariste consente un esercito ragguardevole senza spreco di turni per costruirlo). A quel punto ho conquistato 3 città e altre tre me le hanno consegnate nel trattato di pace.
Risultato: avevo 7 città fantoccio, tre fondate da me e un punteggio di felicità che si aggirava sui 15-20! Questo grazie al fatto che la guerra totale è esplosa quando avevo già iniziato a lavorare sull'ideologia, senza contare che avevo già Notre Dame.
Aggiungo una considerazione sulla diplomazia: una volta rase al suolo le città dell'Egitto poco dopo l'inizio partita mi hanno odiato tutti, e così è stato fino alla guerra totale: una volta che mi hanno dichiarato guerra però, tutto si è ristabilito, sono partite denunce reciproche dell'IA, scontri e quant'altro: è sembrato come se durante buona parte della partita fossero "costipati" e una volta dichiarata guerra si potesse ristabilire un ordine naturale. Da questo mi viene da chiedere se, una volta maturata una certa ostilità nei nostri confronti, non sia meglio far scoppiare una guerra e poi fare pace invece che cercare di fare "il bravo" e ricostruire i rapporti un poco per volta.
A mio avviso paga il malus per la felicità, ma inizia comunque con un bonus molto maggiore rispetto a noi: è solo un'impressione naturalmente ^^viene da chiedersi se anche l'IA paghi il malus per PS e scienza derivante dal numero di città, nonché come faccia a bilanciare la felicità
Dipende se hai fondato una religione o menoPer quanto riguarda la religione, sto lasciando entrare profeti portoghesi e non gli sto dando tanta importanza....sbaglio?
In caso tu non l'abbia fondata lasciali pure scorazzare^^ A partire da questo si potrebbe poi riflettere sull'utilizzo del pantheon iniziale (magari scaturito da una rovina o una CS) che potrebbe essere adottato in un'ottica di sviluppo sul breve periodo (quindi i bonus percentuali iniziano a perdere di valore).
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